L’App Bocconi Avvelenati è stata concepita e sviluppata in collaborazione tra il Ministero della Salute e il Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense.
È nata come evoluzione dell’IZS, ovvero l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che aveva creato un portale focalizzato sugli avvelenamenti dolosi nel 2019. Dopo averla scaricata, gli utenti devono registrare il loro profilo per garantire rintracciabilità, una misura fondamentale per evitare segnalazioni non veritiere che potrebbero sovraccaricare il sistema.
Gli utenti hanno la possibilità di inviare una foto dell’esca sospetta, consentendo anche la geolocalizzazione.
Come funziona Bocconi Avvelenati Il funzionamento dell’app Bocconi Avvelenati si basa sulle segnalazioni dei cittadini che, dopo essersi registrati, possono segnalare la presenza di un’esca sospetta caricando una foto.
Questa procedura attiva l’allarme presso i servizi veterinari e il Sindaco della regione interessata, affinché i nuclei cinofili dei Carabinieri possano effettuare un’ispezione nella zona segnalata.
L’applicazione rappresenta un efficace sistema di prevenzione, permettendo ai proprietari di cani o gatti di consultare la mappa e verificare la presenza di potenziali pericoli per i loro animali grazie alle segnalazioni ricevute.
Il Ministero della Salute ha dichiarato che il fenomeno delle esche avvelenate rappresenta un “problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, comprese le specie in via d’estinzione, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini”.
Qua il link all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana da dove scaricare l’App
(Foto di Pauline Loroy su Unsplash)